Skin trade by Laurell K. Hamilton

Skin trade by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton [Hamilton, Laurell K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Urban Fantasy
ISBN: 9788850238149
Google: 0zgYogEACAAJ
editore: TEA
pubblicato: 2015-01-14T23:00:00+00:00


41

Chiamai Jean-Claude dall’auto mentre Edward guidava. Ormai non me ne fregava più niente che Olaf e Bernardo sentissero. La Madre di Tutte le Tenebre aspettava presso le mie difese per divorarmi. Potevo ancora sentire alcune delle sue emozioni, la primaria delle quali era la paura. Di cosa cazzo poteva mai avere paura?

«Ma petite, ho sentito qualcosa protendersi verso di te», disse Jean-Claude, lievemente affannato. «Era qualcosa di tenebroso e di terribile. Se è stato Vittorio, devi lasciare subito Las Vegas, prima che sia notte.»

«Non è stato lui.»

«Chi allora?»

Mi aggrappai al cellulare e al suono della sua voce come a un’ancora di salvezza. Ero ancora tanto spaventata da sentire sapore metallico sulla lingua. «Marmee Noir.»

«Quello che ho sentito è stato diverso. In passato non ho mai percepito niente di simile. Era più piccola, più...» Jean-Claude sembrò cercare la parola giusta. «Più umana...»

Annuii, anche se non poteva vedermi. «Era piccola come nella chiesa a St. Louis e calzava quelle dannata pantofoline orlate di perle.»

«Forse le calza il suo vero corpo, nella sala dove riposa.»

«Non era nella sala, Jean-Claude. Devi chiamare Belle Morte, o chi vuoi, e dire che lei sta camminando sul fondo della caverna, quella parte della caverna con le finestre che guardano fuori. Lei era laggiù.»

Dopo avere imprecato in francese a lungo ed elegantemente, Jean-Claude disse: «Chiamerò gli altri, e ti richiamerò il più presto possibile. Ti suggerisco di nasconderti in una chiesa piena di oggetti sacri fino a quando tutto non sarà finito.»

«Ho un assassino da catturare.»

«Ti prego, ma petite...»

«Ci penserò, va bene?»

«È già qualcosa. Ti amo, Anita. Non lasciare che lei ti porti via da me.»

«Ti amo anch’io, e non lo permetterò. Le mie difese sono maledettamente solide. È riuscita a passare soltanto perché ho dovuto abbassarle.»

«Ma petite, Anita... Merde! Ti richiamo non appena ho parlato con qualcuno in Europa.» Interruppe la comunicazione dicendo qualcosa in francese, troppo in fretta perché potessi capire.

Intanto il SUV prese una curva a velocità esagerata per non essere distanziato dall’auto della polizia che ci precedeva, senza sirena né lampeggianti, ma ignorando tutti i limiti di velocità. A quanto pareva, quello che era successo nella casa di Minns non aveva spaventato soltanto noi. Mi chiedevo cosa avesse riferito Sanchez e cosa avrebbero raccontato a loro volta gli sbirri che avevano visto tutto. Forse anche loro avevano pensato, come Jean-Claude, che fosse stato Vittorio, e questo li aveva spinti a farla finita prima che i vampiri di Las Vegas si destassero per la notte?

«Cos’ha detto il conte Dracula?» chiese Edward.

«Non chiamarlo così.»

«Scusa... Cos’ha detto?»

«Chiamerà qualche vamp in Europa.»

«Hai detto che la Regina di Tutti i Vampiri, quella che abbiamo visto in spirito a St. Louis, cammina in carne e ossa da qualche parte?» chiese Olaf, del sedile posteriore.

«L’ho vista in una visione. Può darsi che sia soltanto una visione, però l’avevo già vista in altre visioni prima d’ora, ed era sempre stata nella sala in cui è intrappolata. Non l’avevo mai vista camminare fuori da quella sala.»

«Cazzo!» imprecò Edward, cosa strana per lui.

Non impreca spesso.



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